Come scegliere il miglior biotrituratore? Quali sono i parametri principali attorno a cui attestarsi? Sono molte le domande da farci quando bisogna scegliere questo tipo di prodotto. Per esempio, quali sono i fattori decisivi per la scelta del biotrituratore?
La cosa principale da fare è andare nel dettaglio di alcuni elementi chiave, come per esempio la potenza, la durata te le caratteristiche di taglio.
Guida alla scelta: le caratteristiche del taglio
Le caratteristiche di taglio sono di fatto il primo aspetto da tenere in mente prima dell’acquisto di un biotrituratore perché sulla scia di questo possiamo capire anche se il prodotto è adatto al nostro giardino. Da questo punto di vista, infatti
esistono almeno tre tipi di sistema di taglio: il sistema a turbina, il sistema a rullo ed il sistema a lame. Vediamo ognuno di questi separatamente.
Andiamo ad analizzarli tutti.
Sistema a turbina: cosa è
Il sistema a turbina è il tipo di taglio più efficace. Le turbine in questa ottica
consentono di triturare in modo molto facile tutte le parti e tipo di piante, da quelle con tronco legnoso agli arbusti , alle frasche. Questo significa anche triturare una quantità più alta di materiale ed avere tra le mani un prodotto a dir poco versatile.
Dunque un biotrituratore a turbina è di sicuro il più adatto per chi ha un giardino grande o con vari ceppi o per chi ha un orto con alberi da frutto. La turbina ha poi il vantaggio di agire con una corrente aspirante, che facilita anche l’inserimento di foglie o rametti di piccole dimensioni.
Altro vantaggio è che questa macchina è molto silenziosa, visto che richiede al motore di effettuare un basso numero di giri al minuto.
Sistema a rullo: come funziona
Si tratta del sistema più economico anche se un pò meno performante. Il sistema a rullo genera residui più grandi rispetto al primo, e non è poi così efficace sui fili d’erba e sulle foglie, che non vengono tagliate a sufficienza. Inoltre ha il pericolo di incepparsi, e per questo alcuni biotrituratori a rullo sono provvisti anche della funzione di inversione della rotazione, così da agevolare la rimozione di rami che si possono incastrare.
Rimane ad ogni modo un sistema valido cespugli e per chi ha un piccolo giardino magari con siepi.
Sistema a lame: le caratteristiche
Questo è il sistema meno differenziato, in quanto è efficace appositamente con rametti e frasche. Per essere più taglienti le lame sono infatti molto sottili e questo le rende poco adatte a tagliare rami fitti e grossi. Per questo motivo sono anche considerati più fragili e questi macchinari necessitano per questo motivo anche di una manutenzione più frequente.
Di sicuro questo sistema ha il pro di essere molto economico ed è comunque ottimo per chi ha un mini orto o un giardino che non richieda una enorme manutenzione.
Tuttavia un biotrituratore di questo tipo è in linea generale molto rumoroso almeno in paragone ad uno a rullo o a turbina, dal momento che per sminuzzare al meglio le lame dovranno muoversi ad un numero di giri molto superiore.
Maggiore è dunque la velocità di rotazione delle lame, più fine sarà il trito. In media i biotrituratori a lame hanno motori dalla velocità di 4000 giri/min.
Come scegliere in base al motore
Per la vostra scelta non dovete però guardare solo e soltanto al taglio ma anche ad altri aspetti come la potenza e la resistenza del motore.
Da questo infatti dipende di gran lunga la complessiva qualità del biotrituratore. In questo caso le caratteristiche da tenere a mente sono legate al tipo di alimentazione, alla potenza del motore e alla sua rumorosità.
Ovviamente si tratta di un attrezzo da maneggiare all’aperto, in orti e giardini, per cui questi fattori ci forniranno molte indicazioni sul tipo e sui modi di utilizzo del biotrituratore.
Alimentazione: cosa analizzare
Esistono due tipi di biotrituratore, quelli ad alimentazione elettrica, da collegare alla corrente, e quelli a benzina. Si tratta di una differenza cruciale perché:
i Biotrituratori a benzina generano prestazioni molto alte rispetto a quelli elettrici, ma sono molto pesanti e costosi. Devono essere uniti ad altri macchinari per essere trasportati. Per un uso domestico sono sconsigliati, perché le loro richiederebbero uno spazio apposito.
i Biotrituratori elettrici sono molto più utili all’utilizzo domestico, perché leggeri e maneggevoli. E poi le prestazioni sono certamente sufficienti per la cura ordinaria del giardino e dell’orto, benchè abbiano lo svantaggio di dover essere connessi ad una presa di corrente. Anche la lunghezza del cavo, dunque va valutata prima di scegrliere il vostro biotrituratore.
A questo si unice poi la valutazione della potenza. Questo perchè:
Al di là del tipo di utilizzo, la potenza è una chiave fondamentale da mettere in conto per ogni macchinario che abbia un motore. Nel caso dei biotrituratori, possiamo parlare di mezzi a:
- Potenza bassa: inferiore ai 2000 W. In questo caso potremmo essere in presenza di un prodotto poco valido
- Potenza media: compresa fra i 2000 W ed i 2500 W. Sono i biotrituratori elettrici più popolari sul mercato
- Potenza alta: dai 2500 W a salire. Questi sono in genere anche i biotrituratori più costosi