Un biotrituratore è un valido alleato durante le operazioni di cura e manutenzione che sono tipiche di ogni prato o giardino, ma spesso può non essere conveniente o possibile acquistarne uno, o semplicemente si preferisce far da sè, sia per l’abbondanza di materiali con cui ci si può ritrovare per vari motivi, sia per la soddisfazione di poter far funzionare qualcosa che si è fatto interamente da soli partendo da zero. Un biotrituratore è sicuramente uno di quegli strumenti che è possibile costruire a casa propria senza troppi problemi, basteranno infatti un po’ di dimestichezza e il possedere il materiale necessario. Vediamo quindi quali sono gli strumenti ed i materiali che possono rivelarsi utili per costruire un biorituratore artigianale ed i passi da seguire per poterlo rendere operativo.
La tipologia
Innanzitutto è bene identificare quale tipologia di biotrituratore si voglia costruire. Ovviamente, il modello più semplice è quello che non comprende la presenza di un motore, e quindi un biotrituratore di tipo manuale, ma nel caso in cui si voglia costruire un biotrituratore che sia dotato di un motore, come ad esempio di un motore a scoppio, basterà avere un po’ di conoscenza nel campo della meccanica di moto o automobili, o rivolgersi ad un meccanico per quanto riguarda questa parte della struttura.
Inoltre, bisognerà individuare il tipo di lame o di rulli che si vuole montare sul proprio biotrituratore. Molti modelli disponibili in commercio comprendono entrambe le tipologie: i rulli solitamente si occupano di ridurre in modo preliminare il volume degli scarti introdotti, mentre le lame, come ultimo stadio, avranno il compito di triturare e sminuzzare finemente gli scarti.
Nel caso della costruzione artigianale di un biotrituratore, sarà possibile sia adattare in diverso modo delle parti che già possedete, sia acquistare o fare manualmente tutte le parti che vi sono necessarie, in modo da poter personalizzare quanto più possibile il vostro biotrituratore in base al tipo ed al volume degli scarti che verranno poi inseriti all’interno per essere trattati. La combinazione di rulli e lame, infatti, dipende principalmente dal tipo di rifiuti organici che vengono prodotti durante le operazioni di cura e manutenzione del vostro prato o giardino, e quindi da come questo stesso è costituito, ma anche dal risultato che si vuole ottenere. Infatti, in caso l’unico scopo per cui viene utilizzato un biotrituratore è quello di ridurre il volume degli scarti prodotti da lvostro giardino o campo per poterli smaltire molto più facilmente o trasportare in una volta sola presso i punti di smaltimento municipali, una buona serie di rulli potrà essere sufficiente e fare al caso vostro, mentre in caso si voglia riutilizzare il prodotto ottenuto dal trattamento degli scarti attraverso un biotrituratore, o comunque ottenere degli scarti tritati in modo più o meno finemente, sarà necessario aggiungere o sostituire ai rulli una serie di lame di varie dimensioni, che generalmente ruotano con moto circolare costante e che hanno lo scopo di sminuzzare sempre più finemente ad ogni passaggio gli scarti che vengono introdotti.
Le parti
Per potersi dotare del materiale necessario, o comunque per capire cosa sia necessario assemblare per poter costruire un biotrituratore fatto in casa, e quindi di tipo artigianale, come prima cosa bisogna capire come è costituito in linea generale un biotrituratore e quindi come poterlo riprodurre a casa.
Come prima cosa, sarà necessario dotare il vostro biotrituratore di tipo artigianale di un ingresso, ovvero di un’apertura più o meno da grande da cui possono essere facilmente inseriti gli scarti. Solitamente questa apertura di ingresso si trova in alto, sulla sommità del biotrituratore, in modo che sia poi la forza di gravità a spingere gli scarti verso i rulli o le lame, senza necessitare quindi di alcuna energia meccanica per lo spostamento. Si tratta generalmente di un’apertura con forma ad imbuto, la cui ampiezza dipende dal tipo di scarti che andranno inseriti all’interno del biotrituratore, e da come si pensa di doverli inserire. Se si intende sminuzzare e triturare della sola erba, ad esempio, non sarà necessaria un’apertura particolarmente ampia, mentre sarà il caso di valutare di montare un imbuto di grandi dimensioni e con un’apertura molto ampia se si dovranno inserire rami o parti di cespugli all’interno del proprio biotrituratore artigianale, onde evitare di doverli spezzare o tagliare prima di poter utilizzare il biotrituratore.
L’uscita dei prodotti trattati è un altro elemento da tenere bene in considerazione durante la costruzione, perchè sarà proprio questa parte del biotrituratore ad agevolarvi nella raccolta e nell’eventuale riutilizzo degli scarti così trattati, sminuzzati o triturati. Ad esempio, se si pensa di dover semplicemente spargere nuovamente sul terreno l’erba ed il fogliame triturato dal biotrituratore, sarà sufficiente lasciare un’apertura per l’uscita del prodotto trattato sulla parte inferiore del biorituratore, mentre se lo scopo è di raccogliere gli scarti in sacchi o bidoni è opportuno prevedere un’uscita che sia comoda a questo scopo, oppure un opportuno collegamento per poter utilizzare un contenitore adeguato.