Si pensa normalmente ad un biotrituratore come ad un apparecchio a sé stante, parte di quella grande categoria formata da tutti i macchinari ad uso agricolo, ma che è necessario acquistare in modo separato da qualunque altro strumento per la cura e la manutenzione del proprio prato o giardino. Questa convinzione può scoraggiare tutti coloro che non sono convinti dell’effettiva utilità e di quali benefici possa portare al loro prato o giardino l’utilizzare un biotrituratore per il trattamento degli scarti, ma anche solo tutti quei consumatori per cui il problema sorgerebbe invece dal non disporre di abbastanza spazio o comunque di uno spazio adatto per riporre e conservare il proprio biotrituratore quando non viene utilizzato. A differenza di molti altri macchinari di questo tipo, come ad esempio un tagliaerba, un biotrituratore tende non solo ad occupare una maggiore quantità di spazio, infatti l’ingombro di un biotrituratore, anche per i modelli più piccoli e compatti, risulta comunque notevole, ma esso necessita anche di non essere eccessivamente esposto alle intemperie, a brusche variazioni di temperature, così come all’acqua o all’umidità, in quanto questa tenderebbe a ristagnare in alcune parti più nascoste, rischiando di sviluppare muffa e ruggine, che comprometterebbero l’intero funzionamento del biotrituratore.
I biotrituratori combinati
Esistono però diversi modelli di biotrituratori che possono trovarsi combinati ad altri apparecchi. Si tratta di modelli di tagliaerba o decespugliatori che comprendono, all’interno della loro struttura, anche un meccanismo in grado di triturare finemente e sminuzzare gli scarti nel momento stesso in cui vengono prodotti. Questi apparecchi tendono ad essere leggermente più ingombranti e pesanti rispetto ad un semplice tagliaerba o decespugliatore, e per questo potrebbero essere più difficili da maneggiare e da utilizzare in alcuni casi, soprattutto nel caso dei decespugliatori, se si tratta di arbusti particolarmente alti o in posizioni complicate da raggiungere già normalmente. Optare però per un decespugliatore o tagliaerba che comprenda anche un biotrituratore però può portare innumerevoli vantaggi, primo fra tutti eliminare la necessità di dover acquistare un biotrituratore se la quantità di scarti prodotti o le modalità utilizzare per smaltirli dovessero improvvisamente richiederlo, magari per un rapido incremento della vegetazione a seguito di piogge o di una stagione particolarmente rigogliosa, o un cambiamento nei regolamenti che consentono di smaltire questo tipo di scarti presso gli impianti municipali.
Inoltre, sebbene l’acquisto di un prodotto combinato, come può essere un tagliaerba o un decespugliatore che comprenda anche un biotrituratore, rappresenti un investimento iniziale maggiore rispetto all’acquistare un semplice decespugliatore o un altro macchinario per la cura e manutenzione del proprio prato o giardino che possa realizzare una sola funzione, il prezzo di acquisto rimarrà comunque minore rispetto a se fosse necessario acquistare sia un decespugliatore sia un biotrituratore, e lo stesso discorso può essere fatto per tutti i costi accessori che comporta possedere un macchinario di questo tipo, dal carburante necessario per farlo funzionare nel caso si tratti di un modello che monta un motore a scoppio, situazione che rappresenta la maggior parte dei casi ad oggi disponibili sul mercato, o la corrente elettrica consumata per ogni utilizzo, nel caso invece si tratti di una tipologia con motore di tipo elettrico, così come i costi necessari per la manutenzione sia periodica, e quindi ordinaria, sia per interventi straordinari mirati a sostituire una o più parti che possono causare malfunzionamenti dopo diversi utilizzi, situazione sempre più comune per i modelli con motore a scoppio, che richiedono anche una maggiore e più frequente manutenzione ordinaria.
Decespugliatore con biotrituratore
Uno dei macchinari ad uso agricolo per cui può essere disponibile una versione combinata con la presenza di un biotrituratore è senza dubbio il decespugliatore. A differenza di un tagliaerba, infatti, per cui un biotrituratore incorporato al corpo centrale del decespugliatore può servire solamente a ridistribuire l’erba appena tagliata sul terreno, agendo così da concime completamente naturale che però non tende a soffocare e coprire più del dovuto il terreno sottostante, andando a far morire o comunque a rovinare l’intero prato, nel caso di un decespugliatore la necessità di un biotrituratore potrebbe essere maggiore, soprattutto se il decespugliatore è necessario per potare arbusti, parti di cespugli o di alberi, operazioni che quindi creano non solo una grande quantità di scarti, ma anche materiale di tipo legnoso che è generalmente molto voluminoso ed alle volte anche pesante, pertanto la raccolta e lo smaltimento potrebbero risultare problematici o comunque non agevoli ed immediati come nel caso di erba e fogliame, così come nel caso di giardini di dimensioni ridotte o che che non comprendano piante particolarmente grandi o robuste. Optare quindi per un modello di decespugliatore che sia combinato ad un biotrituratore potrebbe portare diversi vantaggi alla cura e manutenzione del vostro giardino, oltre a darvi la possibilità di poter riutilizzare gli scarti che altrimenti andrebbero solamente smaltiti presso gli impianti municipali dedicati, in quanto dagli scarti di tipo legnoso come quelli che sono tipici di un decespugliatore, è possibile creare della segatura molto fine, attraverso l’utilizzo di un biotrituratore, che a sua volta può essere riutilizzata in diversi modi che possono anche comportare un risparmio per l’intera abitazione.
Il funzionamento
Il funzionamento di un decespugliatore che sia combinato con un biotrituratore è molto semplice ed intuitivo. Infatti, le due operazioni vengono eseguite in automatico, una dopo l’altra. Il decespugliatore si occupa quindi, generalmente con l’ausilio dell’operatore stesso, di tagliare i rami o le parti di arbusti ed alberi che è necessario potare, e gli scarti così prodotti vengono poi automaticamente convogliati all’interno del biotrituratore, in modo che possa procedere con tutte le operazioni necessarie per sminuzzarli, tritarli e ridurne quindi il volume. A questo punto, a seconda del modello, potrebbe essere necessario posizionare un sacco o un altro contenitore che sia adatto all’uscita del biotrituratore per poter raccogliere gli scarti in uscita così trattati, oppure essere già presente un contenitore di piccole o al massimo medie dimensioni, che si occupa di raccogliere direttamente gli scarti e che sarà necessario svuotare al termine dell’operazione o quando è pieno a seconda della quantità di materiale che è necessario trattare.