Cos’è un biotrituratore e come fare a sceglierne uno o, per meglio dire, il migliore? Partendo dal presupposto, utile e chiarificatore, che come per tutti gli apparecchi e i macchinari di principio non esiste un vero e proprio modello utile per tutti, o migliore per tutti, anche per il biotrituratore la scelta può dipendere da mille e più fattori.
Compresi anche quelli più strettamente oggettivi. In prima pagina, però, nel nostro libro delle informazioni, ci deve per forza essere, come sembra inevitabile, una spiegazione su cosa sia e cosa faccia questa macchina.
Cos’è un biotrituratore
Quando parliamo di un biotrituratore ci stiamo di fatto riferendo ad un macchinario basilare per smaltire in modo ecologico i resti di potatura (alberi da frutto, ulivi, foglie, rami e quanto altro), ma anche le sterpaglie e i vari e differenti resti tagliati dalle siepi. Grazie al suo uso, è possibile farsi da soli il cippato, e cioè realizzare quella famosa e utilissima biomassa riutilizzabile sia nell’orto che come elementi per riscaldare la casa.
Modelli di biotrituratori
I biotrituratori si dividono in tre diverse categorie: elettrici, a scoppio o a cardano. Tutti sono forniti di una o due tramogge (dove si mettono cioè i rami e le fronde) e attraverso l’uso di coltelli, tamburi con i martelli o rulli mossi da un motore (a scoppio o elettrico) o dal cardano del trattore, sminuzzano e tritano foglie e rami di diversi diametri.
In particolare, come funziona il biotrituratore a cardano?
Il funzionamento di tutte e tre le tipologie, dipende da differente tecniche specifiche che permettono di conoscere nel dettaglio i vari pregi e difetti. Alla lunga, ogni macchina ha molti vantaggi: spesso, la differenza la fa il budget che disponete.
Una delle cose da sapere però, è che prima di usare questi macchinari, dovete anche fornirvi d elementi di protezione personali. I dispositivi di protezione personali per l’uso dei biotrituratori sono diversi ma i principali sono occhiali, cuffie, guanti e scarpe antinfortunistiche.
Utilizzare occhiali di protezione, guanti da lavoro e cuffie anti rumore oltre che Scarpe anti infortunistiche permette a tutti voi di andare a usare la macchina al meglio senza rischi.
Differenze tra il biotrituratore elettrico, a scoppio ed a cardano
Pur facendo la stessa funzione, pur mirando allo stesso risultato i vari biotrituratori lavorano su differenze in termini di volume lavoro, velocità di macinatura e ancor di più sul diametro dei rami che vi si possono mettere all’interno. In linea di massima
il Biotrituratore elettrico è fornito di un motore elettrico funzionante a 220V con potenze comprese tra i 2000 ed i 2800 W. Tra i vantaggi, il fatto di essere davvero leggero e molto facile da trasportabile in quanto è fornito di ruote, occupa uno spazio a dir poco spazio ed è immediatamente pronto all’uso.
Quando ai suoi difetti, non dispone in effetti di una grande capacità di raccolta e il sacco, se c’è, può metter dentro un volume di 10-50 litri, ma poi va vuotato. Infatti non riesce a macinare rami con diametro superiori 30-40 mm ed è lento, spesso. Se si sforza troppo con l’inserimento dei rami o delle fronde può incepparsi, per questo su diversi modelli è presente un interruttore per cambiare la rotazione del sistema di taglio, cosi da favorire la rimozione dei rami in esubero.
Invece, il biotrituratore a scoppio
rappresenta il sistema di taglio forse più evoluto per certi versi. Infatti è mosso da un motore a scoppio di cilindrata variabile, con potenze entro i 5 ai 15 CV, con accensione manuale o elettrica.
Tra i suoi vantaggi il fatto che lo si può trasportare (tramite le ruote ed alle maniglie) nel posto in cui bisogna fare per appunto le potature. E’ dunque fornito di un ottimo livello di indipendenza, e basta mettere benzina e si può farlo muover ovunque. E’ potente quanto utile, e per riuscire a triturare rami anche di 8-12 cm ci impiega pochissimo tempo.
Del resto ha anche un difetto: è pesante (si arriva anche a 120 Kg) e necessita di una adeguata e progressiva manutenzione con cambio olio, controllo livelli e via discorrendo.
Biotrituratore a cardano: le sue specifiche e differenze
Il Biotrituratore a cardano invece è un modello differente rispetto agli altri. Infatti
Si tratta di un mezzo privo di motore, dal momento che prende la forza dalla PTO del trattore. E’ suggerito in linea di massima in modo principale per una utilizzazione professionale.
Tra i suoi pregi il fatto che lo si aggancia al trattore e lo si trasporta dovunque vogliate. Necessità solo della manutenzione tipica degli organi di taglio. Permette di velocizzare il lavoro tramite i notevoli livelli velocità di taglio e macinazione.
Tra i contro, i fatto che sia più costoso delle altre soluzioni e non è indipendente.
Da questo punto di vista, per la scelta del mezzo più conveniente per voi è sempre consigliato farsi seguire da un tecnico specialista. Gli esperti del ‘ramo’, per definizione, scusandoci per il gioco di parole, sapranno sempre, in virtù della specifica del caso per caso, quale mezzo sia più utile.