Tra tutti i modelli di biotrituratore presenti in commercio, è possibile fare una divisione di massima in due grandi categorie che possono raggruppare differenti tipologie, senza che si ponga la necessità di dover scendere nei dettagli di tutte le caratteristiche proprie di ogni modello, o i diversi tipi di utilizzo per cui possono essere adatti. Questa grande divisione consiste nel distinguere i modelli di biotrituratore dotati di motore e quelli che invece ne sono sprovvisti, i cosiddetti modelli di tipo manuale.
La distinzione
Individuare sin da subito se per soddisfare le vostre esigenze è necessario un modello di biotrituratore che sia dotato di un motore o meno è un modo semplice ma molto importante per scartare già in partenza buona parte dei modelli disponibili in commercio per una categoria o per l’altra, ed avere così più tempo per concentrarsi sulle varie tipologie di biotriuturatore che sono in grado di soddisfare tutte le vostre esigenze in merito di trattamento dei rifiuti di tipo organico prodotti da tutte quelle operazioni di cura e manutenzione che sono tipiche di giardini e campi di vario tip, siano essi di tipo domestico o meno.
In linea generale, un biotrituratore di tipo manuale, ovvero uno di quei modelli che non contempla l’esistenza di un motore, è adatto ad utilizzi limitati, cioè quando ci si trova in presenza di una minima quantità di rifiuti da trattare, come ad esempio qualche foglia, erba ed al massimo qualche ramo ogni tanto, in tutti quei casi in cui investire in un biotrituratore di tipo più tradizionale sarebbe inutile e superfluo, oltre che risulterebbe con il ritrovarsi con un apparecchio molto grande e voluminoso che è necessario conservare in modo appropriato. Un biotrituratore di tipo manuale invece può essere anche lasciato all’aperto, se opportunamente coperto, in quanto non possiede collegamenti elettrici ed un motore, e quindi non ha problemi ad essere esposto al freddo, al caldo o all’acqua.
Biotrituratori a motore
I modelli sicuramente più conosciuti e venduti di biotrituratore sono quelli che montano un qualunque tipo di motore. Essi rappresentano la maggior parte dei modelli disponibili sul mercato, e quelli su cui si tenta sempre di migliorare caratteristiche e variabili, in modo da poter sempre offrire un prodotto migliore ed al passo con i tempi. Grazie alla grande varietà di modelli disponibili, e alla concorrenza presente tra i vari marchi produttori, è possibile trovare diversi modelli ad ottimi prezzi, e caratteristiche in grado di soddisfare ogni esigenza, da chi ha necessità di trattare pochi rifiuti di un piccolo prato domestico, fino a chi necessita invece di un biotrituratore che sia in grado di lavorare anche per diverse ore senza problemi e di trattare ogni tipo di scarti organici, anche grandi rami o parti di tronco.
I vari tipi di motore
Una volta deciso che vi è necessario acquistare un modello di biotrituratore che sia dotato di un motore, è il momento di capire esattamente quale tipo di motore possa fare al caso vostro. All’interno di quella grande categoria che raggruppa tutti i modelli di biotrituratori a motore è infatti possibile identificare altre due macro categorie, ovvero due grandi gruppi che si distinguono fra di loro per il tipo di motore attraverso il quale funzionano e possono quindi trattare, schiacciare e triturare i rifiuti prodotti dalla cura e manutenzione del vostro giardino.
I biotrituratori più comuni, quelli esistenti da moltissimi anni e che sono tuttora i più venduti ed utilizzati in quanto sono in grado di adattarsi a diversi tipi di usi e quindi ad ogni necessità che può presentarsi o mutare nel tempo, sono i biotrituratori con motore a scoppio. Il motore a scoppio in dotazione ai biotrituratori non è del tutto dissimile ai motori che vengono installati su moto ed automobile, solitamente di cilindrata massima di 125 cc, come molti modelli di motorini. Anche il funzionamento è molto simile, e la manutenzione risulta la stessa. Ne risulta quindi uno strumento in grado di funzionare anche per lunghi periodi senza alcun problema, e che è in grado di garantire un buon prodotto, triturato in modo fine ed abbastanza omogeneo da poter essere riutilizzato senza alcun problema, nonostante generalmente il motore a scoppio non abbia una potenza costante durante tutto il funzionamento.
Per l’alimentazione di un motore a scoppio sarà necessario acquistare della benzina, che viene solitamente posta in una tanica per essere adatta a questi utilizzi, o di farne una miscela in caso il motore richieda questo per poter funzionare, e riempire periodicamente il serbatoio del biotrituratore, appunto come si fa per le automobili ed in generale per tutti quegli apparecchi che siano dotati di un motore a scoppio. Inoltre, un motore a scoppio necessita di una attenta e puntuale manutenzione ordinaria di tutte le parti del motore e della catena di distribuzione, per evitare malfunzionamenti e per allungare quanto più possibile la vita del biotrituratore, e di interventi di manutenzione straordinaria volti a sostituire alcune parti dopo diverso tempo dall’acquisto, o comunque quando il biotrituratore lo necessita.
Il motore elettrico
Un’altra tipologia di biotrituratori a motore comprende invece tutti quei modelli di biotrituratore che montano un motore di tipo elettrico. Un motore elettrico ha il vantaggio di essere molto più “pulito” e di necessitare solamente un collegamento ad una presa di corrente elettrica per il funzionamento, oltre a ridurre la manutenzione quasi a zero. Lo svantaggio di un motore elettrico risiede proprio in uno dei suoi vantaggi, in quanto sarà sempre necessario utilizzare il proprio biotrituratore con motore elettrico in prossimità di un’abitazione o comunque di un luogo con un adeguato collegamento alla rete elettrica, da cui si possa collegare il biotrituratore e quindi farlo funzionare, e risulta quindi maggiormente adatto ad utilizzi in piccolo, di tipo domestico per giardini e piccoli prati, e non per gli utilizzi su larga scala come possono essere quelli che comprendono grandi campi o appezzamenti di terreno estesi su una superficie molto ampia. La manutenzione di un biotrituratore che monta un motore elettrico è praticamente nulla, se si escludono le normali operazioni di pulizia e manutenzione che è necessario operare nelle parti che vengono a contatto con gli scarti organici, per evitare ad esempio che le lame possano arrugginire o che vengano danneggiate dalla continua presenza di materiale.