Un biotrituratore può rappresentare un valido alleato nella cura e manutenzione di ogni tipo di giardino, campo o appezzamento di terreno. Grazie al suo particolare funzionamento, consente di ridurre notevolmente il volume occupato da tutti quegli scarti di tipo organico che derivano dalle operazioni di taglio del prato, di cespugli, arbusti e alberi di ogni genere, e consente inoltre di poterli riutilizzare in diversi modi, tra i più classici c’è lo spargimento degli scarti triturati nuovamente sul terreno, in modo che possano facilmente decomporsi ed agire da concime per l’intero prato o campo, ma anche la fabbricazione di pellet, che possono a loro volta alimentare una stufetta casalinga, in modo da risparmiare non solo sullo smaltimento dei rifiuti, ma anche sull’acquisto dei pellet o legname per il riscaldamento domestico.
Le tipologie
Per quanto generalmente il funzionamento di un biotrituratore sia sempre lo stesso, è possibile trovare disponibili sul mercato diverse tipologie di biotrituratori, che possono variare in merito ad alcune caratteristiche gli uni dagli altri, in modo da essere maggiormente adatti a trattare un determinato tipo di scarti piuttosto che un altro. Scegliere con attenzione il giusto modello di biotrituratore può consentire di trattare in modo molto più efficace i propri scarti, riducendo i tempi necessari, evitando malfunzionamenti dello strumento ed avendo la possibilità di sminuzzare ogni tipo di scarto che venga prodotto dal proprio giardino o campo.
Il meccanismo di sminuzzamento
Una delle caratteristiche più importanti che caratterizzano un biotrituratore è senza dubbio il metodo con cui vengono triturati e sminuzzati gli scarti. Questa variabile identifica in diverse grandi categorie e separa nettamente tutti i vari modelli di biotrituratore esistenti e disponibili in commercio, e consente di capire a colpo d’occhio quale sia il miglior modello di biotrituratore adatto a soddisfare le vostre esigenze, a seconda del tipo e della natura dei materiali che il vostro giardino, campo o appezzamento di terreno produce come scarto durante tutte le operazioni di cura e manutenzione.
Biotrituratore a rulli
Uno dei biotrituratori più semplici è costituito da un semplice meccanismo a rulli, i quali hanno il compito di ridurre in maniera molto netta il volume degli scarti prodotti dal taglio di campi e giardini.
In particolare, un modello di biotrituratore che sia caratterizzato dalla presenza di rulli, è più adatto a trattare con scarti che siano molto voluminosi: ciò esclude la semplice erba, per focalizzarsi invece verso gli scarti che vengono prodotti dal taglio di alberi, cespugli, o arbusti, specialmente se si tratta di vegetazione con molto fogliame o che tende a ramificarsi molto. Questo tipo di piante ed arbusti tende infatti a generare scarti molto voluminosi, sebbene non necessariamente si tratti sempre anche di grandi quantità, che possono essere smaltiti molto più facilmente se vengono ridotti ad un volume che sia nettamente minore.
Un modello di biotrituratore a rulli è maggiormente adatto, quindi, per scarti di grandi dimensioni, e quando poi sia comunque necessario smaltire in qualche modo, ad esempio attraverso una discarica municipale od un altro punto di raccolta, gli scarti prodotti, in modo che sia più facile maneggiarli e stiparli per il trasporto.
Biotrituratore a lame
Quando invece si rende necessario trattare una grande quantità di erba, di fogliame, piccole parti di arbusti e piante, potrebbe essere una scelta migliore quella di optare per un modello di biotrituratore che sia dotato di lame. Queste lame sono solitamente poste in modo concentrico, montate su cilindro che possono essere mobili o fissi e che ruotano su se stessi al passaggio degli scarti del giardino in modo da sminuzzarli in parti molto più piccole, e che quindi avranno un volume finale minore. In questo modo, sarebbe già possibile riutilizzare gli scarti così sminuzzati per concimare naturalmente il proprio campo o giardino, semplicemente spargendo per tutta la superficie di espansione dell’appezzamento di terreno gli scarti sminuzzati, che tenderanno a decomporsi velocemente, arricchendo il terreno di nutrienti e sali minerali utili alla crescita di alberi e piante.
Inoltre, esistono in commercio modelli di biotrituratori dotati di lame che possiedono anche la capacità di trasformare gli scarti, tritati e sminuzzati preventivamente dalle lame, in agglomerati, detti pellet, che possono alimentare molti tipi di camini o di stufe e stufette di tipo domestico, in quanto si tratta di particelle molto dense di materiale infiammabile, che quindi possiede un alto potere calorifero e può bruciare a lungo in sicurezza e sviluppando molta energia, che viene dissipata sotto forma di calore nella stanza.
Modelli di biotrituratore misti
Nella realtà di prati, campi e appezzamenti di terreno, però, non sempre si trovano situazioni che siano nettamente distinte in campi di sola erba e campi o giardini che invece presentano alberi, cespugli ed arbusti dall’ampio fogliame o dai molti rami. Le più comuni sono invece le situazioni miste, in cui siano presenti alcuni arbusti o alberi in un campo d’erba, o dove si renda necessario sia diminuire il volume degli scarti, sia sminuzzarli per realizzare pellet o riutilizzare il prodotto così ottenuto come concime totalmente naturale. Per questo esistono dei biotrituratori, generalmente quelli più moderni e che dispongono della migliore tecnologia, che sono dotati di entrambe le modalità, che funzionano una di seguito all’altra per poter garantire un risultato migliore anche in caso ci si trovi a trattare rifiuti di diverso tipo.
In questo caso basterà infatti inserire ogni tipo di scarto organico all’interno dell’apertura di ingresso del biotrituratore, e questi passeranno in un primo momento attraverso i rulli, i quali ridurranno sensibilmente il volume degli scarti, soprattutto per quanto riguarda rami e parti di cespuglio, oltre che il fogliame, e successivamente attraverso i cilindri dove sono montate le lame, in modo che tutti gli scarti possano essere sminuzzati e triturati fino a sembrare polvere. In questo modo sarà possibile anche trattare pezzi di tronco o di albero più grandi e resistenti, che con altri modelli più semplici di biotrituratore sarebbero impossibili da lavorare.
La scelta migliore
La scelta migliore di biotrituratore per il vostro giardino, campo o appezzamento di terreno che sia dipende prevalentemente dal tipo di rifiuti che ci si ritrova a trattare. Nel caso di utilizzi di tipo industriale, soprattutto nelle aziende che si occupano di giardinaggio, si tende a preferire modelli misti, in modo da non ritrovarsi impreparati in ogni tipo di situazione, anche se dovesse capitare di occuparsi della manutenzione di un campo o giardino che presenti caratteristiche diverse da ciò che invece si è incontrato finora. Inoltre, spesso è possibile anche escludere una delle due funzioni in modo da poter trattare in modo separato, e senza sprecare energie o affaticare il motore e rischiare di rovinare le lame o i rulli quando non è necessario, diversi tipi di scarti che possano essere mantenuti separati, come nel caso di diversi giardini o campi che presentino caratteristiche differenti e che quindi producono scarti differenti. In questo modo si ridurrà anche notevolmente la manutenzione necessaria, in quanto si eviterà di utilizzare entrambi i meccanismi quando non è strettamente necessario per trattare gli scarti in modo ottimale, anche se questa necessità si protrae per un lungo periodo, senza dover acquistare due diversi macchinari o dover sfruttare troppo un macchinario non particolarmente adatto a quella situazione.
In linea di massima, però, è bene scegliere il modello di biotrituratore che incontra le esigenze del vostro prato o campo.