In un periodo in cui gli aumenti delle utenze, come un po’ di qualunque altra spesa da sostenere necessariamente, tendono ad aumentare sempre più, con poco o nullo preavviso, e ci si può facilmente ritrovare con bollette che riportano cifre stratosferiche da pagare, si cerca sempre di dare un’occhio in più al risparmio energetico, soprattutto quando si stanno acquistando nuovi prodotti. Questo vale ancor più per tutti quei prodotti che non vengono considerati strettamente necessari alla vita di tutti i giorni, come possono essere molti elettrodomestici della cucina, o gli strumenti come caldaie e boiler che forniscono acqua calda in bagni e cucine. In questa grande categoria di prodotti non strettamente necessari rientrano tutti quegli strumenti ed accessori che, ad esempio, servono a rendere più facile la vita e a farci risparmiare in termini di tempo, come ad esempio l’aspirapolvere, robot da cucina e, in caso si abbia un giardino, anche tagliaerba, tagliasiepi, decespugliatori e biotrituratori.
Il biotrituratore
Se si opta per l’acquisto di un biotrituratore, o se ne sta valutando una possibile utilità, solitamente le voci che vengono analizzate riguardano la possibilità di riutilizzare in altro modo o smaltire in modo più semplice e veloce i rifiuti che vengono prodotti durante tutte le operazioni di cura e manutenzione che coinvolgono il vostro giardino. Se si tratta di un piccolo appezzamento di terreno composto da sola erba, solitamente si può preferire l’opzione di un tagliaerba che sia anche in grado di sminuzzare l’erba tagliata prima di depositarla nuovamente sul terreno, dove fungerà da concime naturale per il terreno di tutto il giardino. Nel caso invece il vostro giardino comprenda anche cespugli, alberi o arbusti e presenti quindi anche una superficie maggiore, il volume di rifiuti prodotti sarà anche nettamente superiore, specialmente nelle stagioni più calde, come l’estate. In questo caso, spostare e smaltire i rifiuti organici prodotti da piante, arbusti, cespugli e dal taglio dell’erba potrebbe diventare poco agevole, troppo costoso nel caso il vostro impianto di raccolta di rifiuti richieda un pagamento per smaltire questo tipo di rifiuti, o impossibile se vivete invece in una zona molto verde, e dove quindi viene limitata la quota pro capite di rifiuti organici provenienti da cura e manutenzione di giardini che può essere smaltita attraverso gli impianti municipali: in questi casi, un biotrituratore può essere non solo la soluzione migliore, ma spesso anche l’unica possibile.
Il consumo
Il consumo di un biotrituratore dipende fondamentalmente dal tipo di motore che monta, e quindi dall’alimentazione che lo caratterizza.
- I biotrituratori che non sono dotati di motore non avranno un consumo vero e proprio, andrà solamente valutato lo sforzo ed il tempo necessario per azionare e mantenere in funzione le lame che hanno il compito di triturare i rifiuti del vostro giardino;
- Nel caso che l’alimentazione sia a benzina, e che quindi il vostro biotrituratore sia dotato di un motore a scoppio, il consumo andrà quindi indicato e valutato in termini di benzina o diesel, perchè questi sono i carburanti che sarà necessario acquistare periodicamente per poter riempire il serbatoio del vostro biotrituratore. Dal momento che il prezzo della benzina non è mai fisso, ed anzi può aumentare vertiginosamente a seguito di diversi eventi socio politici, guerre ed accadimenti simili, optare per un modello di questo tipo può rappresentare maggiormente un’incognita per quanto riguarda il consumo e quindi i costi per acquistare il carburante con cui alimentare il biotrituratore;
- I biotrituratori di tipo elettrico necessitano invece solamente di essere collegati ad una presa di corrente elettrica per poter funzionare, in quanto è l’energia elettrica, anche quella di una normale rete domestica, ad azionare il motore e permettere quindi il funzionamento del biotrituratore. Questi modelli di biotrituratore sono particolarmente adatti per usi di tipo domestico, in quanto usi molto prolungati porterebbero ad un consumo di energia elettrica molto elevato, con conseguente, quindi, aumento della bolletta dell’energia elettrica per la fornitura a cui viene collegato il biotrituratore: per utilizzi di tipo industriale o professionale, infatti, è sempre indicato maggiormente optare per un modello di biotrituratore che possieda un motore a scoppio alimentato a benzina o a diesel.
Il bilancio
I consumi in sè di un biotrituratore non sono l’unica voce da tenere in considerazione per valutare se sia davvero conveniente acquistare o meno un biotrituratore: il risparmio può anche arrivare sotto forma di smaltimento dei rifiuti prodotti dal vostro giardino, o semplicemente dal poter riutilizzare ciò che viene prodotto dal biotrituratore, come nel caso di un modello che produca pellet per una stufa, o anche solo riutilizzando ciò che viene triturato come concime naturale per il proprio giardino, che evita quindi di dover smaltire alcun rifiuto, ma anche di dover acquistare particolari concimi per il proprio prato, o per le pianti che vi si trovano. Bisogna quindi fare un bilancio complessivo di tutti i pro che potrebbe portare l’acquisto di un biotrituratore, e da qui decidere se valga la pena o meno procedere con l’acquisto.