La legna può rappresentare sia un rifiuto che una grande risorsa. In caso si possieda un camino o una stufa domestica che può essere alimentata a legna, basterà infatti tagliare la legna proveniente dal proprio giardino in mezzi di dimensioni consone per poter essere inserita all’interno del camino o della stufa, in modo da poter bruciare per produrre calore e quindi provvedere a riscaldare l’ambiente. In caso non si possieda un camino, o la propria stufa non possa essere alimentata a semplice legna, la segna secca proveniente dal proprio giardino potrebbe diventare solamente uno scarto di cui doversi disfare.
Riutilizzare la legna
Anche se non come legname in sè, è quasi sempre possibile riutilizzare la legna proveniente dal proprio giardino, soprattutto se si tratta di legna secca. Nel caso si abbia della legna umida, per la maggior parte per casi legati al clima ed alle piogge, è sempre bene farla asciugare del tutto prima di pensare di poterla riutilizzare, in quanto la legna umida può essere di ben poco uso, anche se opportunamente trattata, e sviluppa troppo fumo se viene bruciata, con il rischio di incorrere in rischi e provocare quindi incidenti spiacevoli all’interno della casa. Quando invece si è in presenza di legna secca, è possibile trattarla in modo opportuno per poterla riutilizzare senza alcun problema, o anche solo smaltirla con minore fatica grazie al minore ingombro che andrà ad occupare la legna così ottenuta.
Biotrituratori per legna secca
Il modo senza dubbio più efficace per trattare della legna secca è rappresentato dall’utilizzo di un biotrituratore specifico per lavorare con questo tipo di scarto, in modo che il risultato ottenuto sia il migliore possibile. Un buon biotrituratore per legna secca deve possedere una serie di caratteristiche, elencate nello specifico qui di seguito, che lo rendono appunto adatto ad essere utilizzato in presenza di legna secca ed a trattarla nel miglior modo possibile, soprattutto se il prodotto così ottenuto dev’essere poi riutilizzato:
- Una serie preliminare di rulli, in grado di ridurre in modo grossolano l’ingombro della legna in modo che possa passare più facilmente attraverso le lame che seguiranno nel corpo del biotrituratore, e non rischiare quindi di rovinarle prima del tempo.
- Delle lame spesse, in grado di ruotare a velocità diverse, per poter triturare la legna in modo uniforme e senza danneggiare le lame stesse.
- Un ingresso di ampiezza adatta a poter caricare senza problemi anche grandi pezzi di legna secca, e quindi un’uscita adatta a raccogliere il prodotto, che sarà prevalentemente composta da segatura nella maggior parte dei casi, che ne deriverà.
- Delle opportune protezioni per evitare che schegge di legno possano fuoriuscire senza alcun controllo dal biotrituratore stesso e rischiare di ferire non solo l’operatore ma anche persone che si trovano ad una distanza che potrebbe essere considerata di sicurezza, in quanto le schegge di legno possono viaggiare più lontano e rappresentare un pericolo notevolmente maggiore rispetto a parti di altri scarti, come ad esempio fogliame o semplice erba.
Le lame
Un discorso particolare riguardo le caratteristiche specifiche di un biotrituratore adatto a trattare della legna secca può essere fatto per le lame ed i rulli che devono essere presenti all’interno del biotrituratore stesso per renderlo adatto ad operare con della legna secca. I rulli infatti sono indispensabili, ed è perciò necessario cercare un modello specifico che le comprenda. Difficilmente un modello di biotrituratore che comprenda una serie di rulli preliminari per il trattamento degli scarti in ingresso è adatto a qualcosa di diverso dalla legna secca, infatti si tratta di uno dei pochi casi in cui è strettamente consigliata la presenza di rulli, e quindi generalmente anche le lame stesse sono già adatte a trattare della legna secca, ma è comunque consigliabile controllare che le lame stesse siano state realizzate con un buon materiale, che sia resistente ed adatto a lavorare anche con una grande quantità di materiale, come ad esempio sarebbe da preferire una lama realizzata in acciaio inossidabile rispetto ad altri materiali metallici.