Oggi quando si parla di biotrituratore fondamentalmente, anche sentendo i vari tecnici del settore e gli esperti ma anche gli amanti del fai da te in giardinaggio, ci si divide in due grosse branchie generali. Quali?
Semplice, da un lato di parla di biotrituratore elettrico a lame, e dall’altra parte quello a rulli. Come fare a scegliere? In linea di massima, la scelta viene fatta seguendo logiche oggettive e soggettive. Oggi, però, il nostro sforzo è concentrarsi su come si fa in particolar modo
a scegliere un biotrituratore elettrico a lame. In base a quali parametri, consigli, indicazioni e soprattutto valutazioni di caratteristiche è importanti muoversi nella scelta del prodotto?
Ecco tutte le principali indicazioni.
Come scegliere il biotrituratore a lame: indicazioni
Se vi state chiedendo come scegliere il biotrituratore elettrico a lame, allora sappiate che prima di tutto occorre partire da una particolare considerazione di fondo. In particolare infatti è bene sapere che
il biotrituratore può essere sempre un vostro straordinario alleato nella cura e pulizia del giardino, campo o terreno. Come noto, il suo funzionamento si basa sul fatto che permette di diminuire al massimo il volume degli scarti di tipo organico che si generano dalle operazioni di taglio del prato, di potatura di cespugli, piante e alberi di ogni genere, e permette poi, per di più, di poterli utilizzare questi scarti in vari modi.
Infatti tra i più tipici c’è la distribuzione degli scarti triturati sul terreno, così che possano decomporsi ed agire da concime per il resto del prato o campo, ma anche è molto gettonato l’utilizzo dei residui per la produzione di pellet, che possono a loro volta essere un elemento di produzione di calore per una stufetta casalinga, in modo da risparmiare in due modi. Da un lato sullo smaltimento dei rifiuti, ma anche sull’acquisto dei pellet o legno per il riscaldamento della vostra casa.
Differenze di modelli e tipi
Scegliere il biotrituratore elettrico a lame significa però anche conoscere le differenti tipologie di macchinari che si trovano sul mercato. Infatti
nonostante di base un biotrituratore funzioni sempre nello stesso modo, tuttavia, sul mercato diverse aziende mettono in vendita modelli di biotrituratori, che possono produrre risultati diversi perchè vantano delle caratteristiche diverse e che per meglio dire si rendono più efficaci di altri in diverse situazioni dal momento che si adattano a trattare un particolare tipo di scarti al posto di un altro. Optare dunque con ponderazione sul giusto modello di biotrituratore può permette al cliente di riuscire a trattare in modo molto più proficuo i propri scarti, abbassando i tempi di lavoro, evitando spese eccessive, ma anche tutti i mal funzionamenti dello vostro apparecchio che magari va a essere usato di alcuni scarti per cui non è predisposto.
Biotrituratore a lame: come funziona
Quando dovete tagliare una grande quantità di erba, di fogliame, o eliminare grosse parti di alberi e piante, potrebbe essere una scelta migliore d tutte le altre quella di scegliere un modello di biotrituratore che sia dotato di lame e sia elettrico. E’ questa la prioritaria ragione per scegliere il biotrituratore elettrico a lame.
Infatti
le lame sono di solito collocate in modo concentrico, e posiziona su di un cilindro e possono essere mobili o fissi e per di più, va chiarito subito, essere ruotano su se stesse e al passaggio degli scarti del giardino permettono di sminuzzare tutti gli elementi in parti molto più piccole di quello che farebbe qualsiasi altro mezzo.
Questo, come ci si rende conto, vi autorizza a pensare che tramite le lame, il vostro lavoro sarà fatto meglio e in tempi più brevi e secondo la produzione, alla fin fine, di un volume finale minore. In questo senso, sarebbe già possibile utilizzare gli scarti così sminuzzati per farne del concime naturale per il proprio campo o giardino, come detto in anticipo. Oppure potete usarlo spargendo per la superficie dell’appezzamento di terreno perchè questi scarti, così piccoli, alla fine tenderanno a decomporsi in modo autonomo, veloce, arricchendo nello stesso tempo il terreno di nutrienti e sali minerali utili alla crescita di alberi e piante.
Inoltre, va detto che
allo stato attuale delle cose esistono in commercio modelli di bio trituratori forniti di lame che dispongono anche della possibilità di trasformare gli scarti, così finemente sminuzzati proprio dalle lame, in diversi agglomerati, detti pellet, come dicevamo in partenza.
Questi pellet, che conosciamo molto bene ormai, possono essere usati per fornire del giusto apporto di materiale legnoso molti tipi di camini o di stufe e stufette di tipo casalingo, in quanto si sta parlando di particelle piuttosto dense di materiale infiammabile, e legnoso e quindi ottimali bruciare a lungo e in sicurezza e dare dunque il giusto tipo di calore nella stanza.
Tuttavia, di fronte a dubbi circa la scelta, il nostro principale consiglio è sempre quello di ponderare al meglio di fare le doverose valutazioni anche seguendo recensioni e suggerimenti di esperti.