Un biotrituratore è uno strumento con un funzionamento molto semplice ed intuitivo, in grado di poter essere utilizzato quasi da tutti, anche senza una conoscenza specifica in campo agricolo o comunque della manutenzione di prati, giardini e campi di ogni genere. Infatti, è sufficiente seguire delle buone norme di sicurezza e di protezione personale per poter utilizzare un biotrituratore in tutta sicurezza e senza incorrere in problemi od incidenti di alcun tipo.
Il funzionamento di un biotrituratore
Per conoscere in dettaglio il funzionamento di un particolare modello di biotrituratore, solitamente risulta sufficiente leggere con attenzione le istruzioni del manuale fornito dalla casa produttrice, a volte, soprattutto negli ultimi anni, disponibile anche in versioni online da poter consultare su qualunque dispositivo ed in qualunque momento senza dover per forza conservare il piccolo manuale cartaceo che viene di solito fornito al momento dell’acquisto. Generalmente, però tutti i biotrituratori hanno delle caratteristiche in comune che rendono il funzionamento molto facile anche se si tratta di diversi modelli di biotrituratore.
Infatti, il meccanismo ed il principio che regolano il funzionamento di un biotrituratore sono sempre gli stessi e gli eventuali manuali e libretti di istruzioni servono principalmente per verificare le diverse caratteristiche e specifiche che caratterizzano invece ogni modello o tipologia di biotrituratore, come ad esempio la posizione di pulsanti e leve, così come attenzioni particolari da attuare durante la pulizia, od indicazioni sulla manutenzione ed i vari componenti che costituiscono il biotrituratore.
Pertanto, è possibile individuare un iter da seguire che sia comune ad ogni modello di biotrituratore, e che è solo necessario modificare in pochi punti a seconda del vostro modello di biotrituratore, o a seconda di eventuali funzioni aggiuntive che dovesse possedere il tipo di biotrituratore che possedete, come ad esempio la possibilità di produrre pellet, o altre funzioni particolari che consentono, ad esempio, di operare una pulizia automatica di tutte le parti interne del biotrituratore dopo ogni utilizzo, in modo da non dover intervenire manualmente ogni volta, lasciando l’intervento dell’utente solo ai casi estremamente necessari, o alle normali operazioni di manutenzione che possono rendersi necessarie dopo un determinato numero di utilizzi.
Vediamo ora più in dettaglio quali sono le operazioni principali che caratterizzano l’utilizzo di un biotrituratore, che possono quindi essere considerate comuni a tutti i biotrituratori e che è importante conoscere per poterlo utilizzare senza alcun problema.
Il materiale
Innanzitutto è bene identificare il tipo e la quantità di materiale che è necessario introdurre all’interno del vostro biotrituratore. A seconda della natura del materiale stesso, infatti, può rendersi necessario acquistare un particolare modello di biotrituratore, piuttosto che invece optare per una diversa tipologia che sia in grado di trattare in particolare quel tipo di materiale. Esistono poi, invece, modelli di biotrituratore intermedi, che sono in grado di trattare senza problemi qualunque tipologia di materiale che venga posta in ingresso al biotrituratore, e sono i modelli più versatili e funzionali, che possono essere utilizzati, soprattutto per un utilizzo di tipo maggiormente domestico e sono quindi in grado di trattare senza alcun problema diversi tipi di scarti, in modo da non creare problemi in caso anche di piccoli giardini, ma composti in modo misto, ad esempio con la presenza di un prato, di alberi, cespugli o piccoli arbusti, siepi e fiori o fogliame in generale.
L’ingresso degli scarti
Come detto poco sopra, il materiale che è necessario trattare con l’utilizzo di un biotrituratore viene inserito all’ingresso di questo macchinario, in modo che poi la parte interna possa lavorare per operare la trasformazione. Generalmente, l’ingresso di un biotrituratore è la prima parte da individuare, per poter cominciare il lavoro. L’ingresso di un biotrituratore è solitamente posto nella parte alta, e composto da un imbuto di medie o grandi dimensioni a seconda del modello di biotrituratore che si sceglie, e quindi al tipo di scarti che è necessario inserire per poter procedere con il trattamento. L’imbuto, infatti, facilita l’inserimento di scarti anche di dimensioni maggiori, o che possono semplicemente occupare un maggiore volume, così come garantisce la possibilità di poter svuotare all’interno del biotrituratore direttamente materiali provenienti da sacchi o altri contenitori di vario genere in cui il materiale potrebbe essere stato raccolto in precedenza, ad esempio dopo aver tagliato il prato o aver utilizzato un decespugliatore.
L’ingresso di un biotrituratore si trova in una posizione sopra elevata rispetto al terreno sia per facilitare l’operazione stessa di inserimento degli scarti organici, in quanto è possibile semplicemente sollevare una pala od il contenitore in cui sono stati posti gli scarti precedentemente, sia perchè così viene sfruttata la forza di gravità per spostare l’intero carico di materiale lungo tutto il corpo centrale del biotrituratore, senza dover utilizzare un’ulteriore quantità di energia oltre a quella necessaria per il solo funzionamento delle parti meccaniche di questo macchinario.
Le lame
Le lame costituiscono la parte principale di un biotrituratore, e possono comprendere non solo diverse serie di lame realizzate in modo diverso, di grandezza diversa in modo da poter triturare finemente ogni tipo di scarto, anche se in partenza si tratta da materiale composto in modo eterogeneo, ovvero da parti di grandezza differente, che però dovranno uscire dal biotrituratore tritati in modo egualmente fine e con una consistenza il più possibile omogenea, soprattutto nel caso debbano essere riutilizzati in altro modo durante il trattamento.
A volte, vari set di lame possono essere coadiuvati in modo più o meno importante da una serie di rulli, solitamente posti prima delle lame, in modo che sia il primo trattamento che gli scarti vanno incontro una volta immessi attraverso l’imbuto all’ingresso del biotrituratore. I rulli hanno il compito di ridurre e comprimere eventuali parti di dimensioni maggiori, come nel caso ci si trovi in presenza di fogliame o rami con foglie, in modo che le lame non tendano a rovinarsi, ma abbiamo a disposizione una base omogenea con cui lavorare.
I rulli possono non essere sempre presenti all’interno di un biotrituratore, soprattutto se si tratta di un modello per uso prevalentemente domestico o comunque su scala ridotta, in quanto generalmente la natura degli scarti trattati con questi utilizzi non comprendono parti particolarmente più voluminose di tutte le altre, o comunque si trovano in quantità abbastanza ridotte da poter essere tagliate a mano prima dell’inserimento all’interno del biotrituratore.