Perché comprare un biotrituratore? Info e pareri

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In ogni campo vi sono sempre alcuni prodotti e strumenti che risultano necessari, ed altri che invece possono essere considerati accessori o addirittura superflui. Questa distinzione dipende prevalentemente dal tipo di utilizzo e dalle necessità di ogni singolo utente, e quindi non è possibile stilare un elenco che sia esaustivo e che soprattutto possa essere valido per tutti. Ciò che è possibile, però, è individuare diverse caratteristiche e necessità che possano corrispondere all’acquisto di determinati strumenti, piuttosto che di altri o di nessuno, ed escludere quindi le apparecchiature che invece non si rendono necessarie. Nello specifico campo dei macchinari di tipo e ad uso agricolo il problema in questione è molto più semplice e facilmente risolvibile: è infatti sufficiente osservare alcune particolari caratteristiche per individuare gli esatti prodotti che sarà necessario acquistare. Vediamo più in dettaglio di cosa si tratta.

I biotrituratori

Tra tutti gli strumenti di tipo agricolo che è possibile reperire in commercio, vi è la grande categoria dei biotrituratori, ovvero tutti quei macchinari che sono in grado di trattare, riducendo in particelle di ridottissime dimensioni e poi eventualmente di lavorarle in altro modo, tutti gli scarti di tipo organico che vengono prodotte dalle operazioni di cura e manutenzione del proprio giardino, o prato o comunque dai lavori di tipo agricolo. I biotrituratori vengono utilizzati maggiormente per ridurre il volume degli scarti che vengono prodotti durante l’attività agricola, in modo che sia più facile spostarli, raccoglierli ma anche smaltirli, ma possono anche essere facilmente sfruttati per poter trasformare questi scarti in altri prodotti finiti e quindi utilizzate in un’ampia gamma di attività, di tipo domestico e talvolta anche commercializzate per trarne profitto.

La necessità di un biotrituratore

L’acquisto di un biotrituratore si rende necessario in tutti quei casi in cui non è possibile o non è agevole raccogliere e smaltire gli scarti prodotti da tutte le operazioni di cura e manutenzione di campi e giardini di vario tipo seguendo il metodo  tradizionale. Spesso, infatti, il volume degli scarti prodotti è tale per cui risulterebbe difficile se non impossibile raccogliere tutto il materiale in un punto solo e poi trasferirlo in sacchi o altri tipi di contenitori adatti. Inoltre, successivamente sarà anche necessario spostare questi sacchi o contenitori, spesso anche per medie o lunghe distanze, fino ad un punto in cui sia possibile smaltirli in sicurezza ed a norma di legge. Per grandi volumi di scarti occorrerà disporre non solo dei contenitori adeguati e dell’attrezzatura necessaria per raccoglierli, ma anche di un mezzo adatto a trasportarli e della forza lavoro sufficiente a spostarli per ognuna di queste operazioni.

Una volta attestata la necessità di acquistare un biotrituratore, è necessario rivolgere la propria attenzione alla tipologia ed al modello di biotrituratore che bisognerà acquistare per il proprio giardino. In questo caso, un’attenta e precisa analisi del tipo di scarti che solitamente vengono prodotte durante l’attività di cura e manutenzione del proprio giardino o campo di qualunque tipo sarà sufficiente a capire quale modello di biotrituratore sia necessario acquistare per poter sfruttare al meglio tutte le sue funzioni e trattare in modo efficace tutti gli scarti prodotti dal vostro campo o giardino.

Le tipologie di biotrituratore

Esistono in commercio diverse tipologie e modelli di biotrituratori, ognuna adatta a soddisfare una serie particolare o una specifica esigenza in materia di trattamento degli scarti di tipo organico che vengono prodotti da tutte quelle operazioni che caratterizzano la cura e manutenzione del vostro giardino o campo, quale che sia il tipo di terreno e la vegetazione che vi è presente.

Il tipo di lame o rulli di cui dispone un particolare modello di biotrituratore, ad esempio, può fare enormemente la differenza nel modo in cui vengono trattati gli scarti inseriti all’interno del biotrituratore, e quindi nel prodotto finale che viene ottenuto in uscita:

  • Le lame, di solito disposte in serie o in modo da ridurre progressivamente in parti sempre più piccole gli scarti dell’attività agricola, risultano maggiormente adatte quando lo scopo dell’utilizzo di un biotrituratore è quello di ottenere prevalentemente del cippato, o comunque particelle molto sottili, come ad esempio quelle che vengono utilizzate per la produzione del compost o dei pellet, o ancora della segatura se si tratta di scarti di tipo legnoso, e sono in grado quindi di trattare senza alcun problema scarti di ogni tipo, da erba e foglie, fino a rami anche di grandi dimensioni e di peso importante.
  • I rulli di cui possono essere dotati alcuni modelli di biotrituratori, invece, hanno lo scopo principale di ridurre il volume occupato dagli scarti, e quindi non necessariamente di procedere ad un’operazione di sminuzzamento degli scarti. Infatti, a meno non siano seguiti da una serie di lame, i rulli di un biotrituratore non ridurranno in parti più piccole gli scarti inseriti in ingresso, ma il prodotto in uscita occuperà solamente un volume minore. Questa azione può risultare particolarmente utile quando non si necessita di un vero e proprio biotrituratore, ma, ad esempio, ci si trova in presenza di una grande quantità di fogliame in alcune stagioni, che risulta difficile smaltire o anche solamente trasportare fino al punto di smaltimento.

Ulteriori lavorazioni

Un’altra importante distinzione che è possibile fare tra i biotrituratori riguarda quelle tipologie di biotrituratore il cui lavoro termina dopo lo sminuzzamento e la riduzione degli scarti in parti più piccole ad opera delle lame o dei rulli, e quei modelli di biotrituratore che invece consentono di effettuare un’ulteriore lavorazione degli scarti triturati, come ad esempio la produzione di pellet per il riscaldamento domestico. In questo caso, come per la produzione di compost, è necessario acquistare un particolare modello di biotrituratore che possa servire efficacemente a questo scopo. Il vantaggio è quello di poter ottenere un prodotto perfettamente utilizzabile, e commercializzabile se realizzato su larga scala, con degli scarti che altrimenti non sarebbero in alcun modo utilizzabili altrimenti.

In caso si disponga di una stufa domestica che può essere alimentata anche o esclusivamente e pellet, potrebbe essere vantaggioso optare per un modello di biotrituratore che possa produrre pellet dagli scarti dell’attività agricola, in modo da risparmiare sull’acquisto (o evitarlo del tutto) del combustibile necessario per alimentare la stufa.

Hello! Sono una ragazza con la passione per lo stare all’aria aperta ed in mezzo al verde, a cui piacciono le camminate in montagna ed i libri sul giardinaggio… ed ovviamente fare giardinaggio!

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